Il nome MANTERA richiama l’antica arte di lavorazione della lana. Nel patrimonio aquilano rammenta la produzione del panno pastore,  mantella di lana cotta“, impermeabile al caldo ed al freddo, poiché la lana è un ottimo isolante e proteggeva i pastori nelle lunghe giornate al pascolo, sia in estate che in inverno.

Dalla memoria di questa tradizione nasce la volontà dell’A.R.P.O.  di non far morire mestieri tanto antichi quanto difficili e restituire dignità alla lana, una materia prima di inestimabile valore salutistico, che tuttavia la concorrenza delle fibre sintetiche hanno cancellato dal mercato. Ancora negli anni 80 la lana appena tosata di razze merinizzate come le abruzzesi (sopravissana o gentile di Puglia prevalentemente), aveva un valore di mercato pari ad € 2.50 /kg mentre attualmente non raggiunge i 50 centesimi.

Sostenere l’economia della lana significa rallentare la regressione dell’allevamento ovino. Molti studi hanno dimostrato che  laddove scompaia la pastorizia, scompaiano contestualmente  anelli superiori ed inferiori della catena alimentare. Molte specie volatili, non riuscendo ad approvvigionarsi di semi in zone incolte od abbandonate, emigrano e grandi predatori non trovando adeguate fonti di sostentamento sono costretti alla stessa sorte. Con questo progetto quindi ARPO è riuscita a ottenere il prezioso riconoscimento del ruolo fondamentale nell’equilibrio ambientale che ha la pastorizia.

Riuscire a creare valore aggiunto su tutte le filiere dell’allevamento (latte, carne e lana) non solo la convenienza economica avrà maggiore attrattività, ma si saranno ricostituite anche  opportunità di lavoro, di conservazione del tessuto rurale e di valorizzazione territoriale.

LE VIE DELLA LANA non sono infatti solo i percorsi che i velli tosati debbono percorrere per arrivare al prodotto finito, ma anche i tratturi, i segni che sul territorio queste antiche civiltà hanno tracciato indelebilmente, dai tolos alle pagliare, dalle chiese pastorali alle stazioni di posta, ecc…

Ecco allora che l’operazione non è più un mero momento commerciale ma una operazione di valorizzazione territoriale, volta non solo a salvare la cultura, la storia, i saperi legati a questi antichi mestieri, ma un progetto di didattica ambientale, un programma di valorizzazione turistica, una risorsa per la rivitalizzazione di aree marginali e montane all’insegna della sostenibilità. La Mantera si inserisce su questa scia, offrendo prodotti finiti in pura lana vergine, biologica, naturalmente colorata, insieme alla sua storia, alla sua cultura, alle emozioni legate ad ogni gesto che questo mestiere ancestrale porta con se, con la possibilità di essere ospitati presso le aziende agrituristiche che caratterizzano la loro offerta anche con laboratori esperienziali.

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